sabato 25 ottobre 2014

Reminiscenze di Coo (Kos)


Un’altra estate in Grecia, con destinazione Atene e l’isola di Kos.

di Giuseppe Brenna (giubren)





La capitale ellenica risplende dopo i lavori di ristrutturazione che hanno coinvolto i vecchi quartieri di inizio ‘900. Molti edifici della Plaka sono ormai stati restaurati ed i lunghi viali pedonali attorno l’Acropoli permettono di visitare la città in tranquillità e lontano dai rumori del traffico.

Una visita del centro storico può svolgersi nel corso di una giornata, dove i principali siti archeologici sono raggiungibili a piedi.


Acropoli

L’Acropoli continua ad esercitare il suo fascino millenario, nonostante le impalcature ingombrino i grandiosi edifici dell’epoca classica dall’ormai lontano 1975. È stata una grande emozione rivedere quei luoghi dove ero stato da bambino con i miei genitori... ricordavo il gran caldo, i candidi frammenti architettonici a terra abbaglianti per la forte luce e, soprattutto, quelle che mi apparivano le altissime colonne del Partenone che allora era possibile osservare all’interno del perimetro del tempio. Era il lontano 1974... e posso dire di aver fatto appena in tempo a visitare il sito così come dovrebbe riapparire in futuro, una volta finiti i restauri.
 
Antica Agorà, Atene
 
Tutt’intorno si estende il panorama della città con le sue colline verdeggianti e le aree archeologiche, che danno la piacevole impressione di aver preservato il centro storico dalla speculazione edilizia moderna.
 
Acropoli, Atene
 

Il museo dell’Acropoli, aperto da appena un mese dalla nostra visita, raccoglie preziose sculture e soprattutto i fregi del Partenone con repliche in gesso di quelli mancanti custoditi presso il British Museum di Londra.
Le ariose sale e le pareti in vetro con vista sull’Acropoli permettono di farsi un’idea precisa di come doveva apparire il grandioso tempio di Atena nell’epoca del suo maggiore splendore. La costruzione del Museo ha permesso di riportare alla luce le fondamenta di un antico quartiere residenziale, visibile attraverso la pavimentazione trasparente.

Dopo l’intensa giornata dedicata alla visita della capitale, si parte con un volo serale per l’isola di Kos, un luogo per me “familiare” dopo aver ascoltato per tante volte i racconti di mio padre, ormai ultranovantenne, che sentendo menzionare la Grecia come destinazione di viaggio, non smetteva di rammentarmi di aver trascorso diversi anni su quell’isola, che ai suoi tempi – assieme al resto del Dodecaneso – apparteneva all’Italia. Appena atterrati, ci trasferiamo in un comodissimo appartamento nei pressi di Kardàmena, in un residence isolato e tranquillo di fronte al mare.

Oggi Kardàmena, è una destinazione prediletta da giovani teen-agers britannici e scandinavi che trascorrono le serate in rumorosissimi disco-bar ad ubriacarsi. Prevalendo questo tipo di clientela, gli stessi greci si lamentano per la gran confusione che determina un allontanamento di molti altri visitatori.
L’isola di Kos è estremamente interessante ed offre numerosissime possibilità per visitare siti e villaggi, oltre ad essere una comoda base per escursioni nelle isole vicine e sulla costa turca.
Lunga più di 50 chilometri, Kos è preferibile scoprirla in macchina, considerando i rilievi montuosi che nel centro dell’isola raggiungono i 300 metri sul livello del mare.

Lunghe spiagge sabbiose si susseguono nella costa sud-ovest fino alla splendida Agios Stefanos, dove si trovano delle rovine di due basiliche paleocristiane.
 
Agios Stefanos
 

Nella estremità occidentale, sorge Kéfalos, la seconda cittadina dell’isola per dimensione: poco frequentata dai turisti, è piacevole girare per le sue strade ed entrare a contatto con gli anziani dell’isola che parlano volentieri la nostra lingua, retaggio dell’occupazione italiana durata fino al termine del secondo conflitto mondiale.

Situata quasi nel centro dell’isola, Antimachia con il suo unico mulino a vento ancora funzionante e la sua casa-museo in pietra arredata in stile tradizionale, offre ancora una volta la possibilità di entrare in contatto con la popolazione locale. Era in questo luogo che mio padre, giovanissimo soldato, risiedeva con i suoi commilitoni. Ancora oggi vi sorgono numerose caserme che ne evidenziano l’importanza strategica.

Un anziano signore con più di 80 anni d’età si è avvicinato dopo aver sentito che eravamo italiani... Ricordava com’era l’isola prima del nostro arrivo e di come si trasformò successivamente. Gli italiani costruirono le strade e portarono sull’isola la tecnologia del tutto sconosciuta come le prime automobili. L’Italia veniva vista come un grande Paese, ricca e sviluppata, che risvegliò le isole del Dodecaneso dal secolare letargo della dominazione ottomana. Ci raccontò di come aiutò due soldati italiani che si nascondevano dalle truppe di occupazione tedesche verso la fine del conflitto. Mio padre fu uno dei pochissimi sopravvissuti tra i reduci di Coo (come allora l’isola veniva chiamata) in quanto più di trecento ufficiali furono passati per le armi dai tedeschi che la invasero: si salvò grazie ad un improvviso – quanto provvidenziale – trasferimento nell’isola di Simi.

Questi racconti sono un’emozionante conferma di quanto tante volte avevo già sentito: nel complesso gli anziani sembrano serbare un ricordo positivo della nostra presenza. Per questo stupisce e meraviglia quanto spesso viene riportato dalle guide turistiche, che sembrano dimenticare l’impegno, il lavoro e la dedizione di tanti giovani connazionali che hanno sacrificato la loro vita in queste terre. Non ho mancato di ricordare agli abitanti del posto che mio padre fosse proprio lì ad Antimachia circa 75 anni prima ed ho ricevuto commenti di stupore e sorpresa... Mi venivano indicati “gli edifici ad arco” che erano stati costruiti dagli italiani, così come il nodoso albero del cafénio tradizionale... un tempo gli italiani li avevano piantati lungo tutta la strada principale del villaggio.
 
Kafenìo, Antimachia
 
Nelle immediate vicinanze, sorgono le ben conservate rovine del castello dei cavalieri, da cui si gode una splendida vista.
 
Castello, Antimachia
Le spiagge della costa nord (Mastichari e Marmari) sono estremamente tranquille. L’arenile di sabbia chiara e le isole di Kàlimnos e Pserimos all’orizzonte con la più lontana costa turchese costituiscono un panorama incantevole.

La città di Kos affascina per l’incredibile sovrapposizione di stili architettonici che spaziano dall’epoca classica, romana, medioevale, turca e agli edifici dell’epoca italiana.
Piccole graziose moschee ottomane sorgono in prossimità di chiese ortodosse e delle rovine dell’antica agorà romana, liberamente accessibile ai visitatori.
 
Kos città
Dal grande castello dei cavalieri spazia il panorama sul capoluogo dell’isola; spuntano dai fitti palmeti minareti, campanili ed antiche colonne corrose dal tempo.
 
Castello, Kos città


Moschea Ottomana, Kos città

 
Celebre la piazza del platano d’Ippocrate: l’albero, piuttosto malandato, si dice fosse quello sotto il quale il grande medico dell’antichità (che qui ebbe i natali) impartisse le lezioni ai suoi allievi. Sicuramente è uno degli alberi più vecchi d’Europa.
 
Ex palazzo di giustizia, Kos città
 
Numerosissimi sono gli edifici dell’epoca italiana dall’inconfondibile stile del ventennio, particolarmente interessante il vecchio municipio che dà sul porto con un déco’ orientaleggiante.
 
Ex Municipio, Kos città
 
Non lontano dal centro, sulle colline antistanti, si affacciano le tre grandiose terrazze dell’Asklipieion, il tempio dedicato al dio della medicina, presso il quale sorgeva l’antico ospedale d’Ippocrate.
Questo sito archeologico, così come le vaste rovine in città, sono tutte state riportate alla luce dagli archeologi italiani e da loro restaurate.


Asklipieion


Foro romano, Kos città

Da non perdere i villaggi montani dell’Asfendiou, che permettono di immergersi nell’atmosfera bucolica che permeava l’isola prima dell’avvento del turismo, tra i quali l’insediamento di epoca bizantina di Paleo Pilì, abbandonato nell’800 a causa di una epidemia.
Dall’alto si godono paesaggi mozzafiato sulle isole antistanti nel bel mezzo di un paesaggio montano che quasi ricorda le Dolomiti; presso il piccolo caffè antistante il forte abbiamo gustato in perfetta solitudine il migliore yogurt al miele dell’isola.


Paleo Pilì

Più conosciuto il villaggio di Zia per i suoi tramonti, molto meno il sottostante Lagoudi – quasi del tutto spopolato – con il suo interessante cafénio “The Beautiful Greece”, condotto dall’eccentrica Cristina di origine belga... provare per credere.

tramonto dal villaggio di Zia

A Platani risiede gran parte della residua minoranza turca, rimasta sull’isola, in quanto il Dodecaneso italiano fu risparmiato dal doloroso “scambio” di popolazioni tra Grecia e Turchia degli anni ’20. Per tale motivo, rimasero in piedi i minareti delle moschee ottomane mentre sul suolo ellenico indipendente furono abbattuti per festeggiare la liberazione dal giogo turco.

Da Kos si può raggiungere in mezz’ora di traghetto Bodrum (l’antica Alicarnasso) in Turchia. In una splendida baia scintillante si erge il castello di S.Pietro, eretto dai Cavalieri di San Giovanni a difesa del porto nel quale oggi è ospitato un museo di archeologia subacquea.
 
Castello di San Pietro, Bodrum

Museo di archeologia subacquea, Bodrum
 
Alicarnasso, patria dello storico Erodoto, era un’importantissima città nell’epoca classica, famosa per la grandiosa tomba monumentale eretta per il satrapo Mausolo (da cui deriva il termine di “mausoleo”), annoverata tra le 7 meraviglie del mondo antico: le rovine si riducono oggi al basamento ed a resti di colonne, ben poco dell’edificio che lasciò stupefatto Alessandro Magno al suo passaggio in città.
 
Mausoleo, Bodrum

Bazar, Bodrum
 
Da Mastichari il traghetto raggiunge la vicina Kàlimnos, l’isola delle spugne.

Pothia

Kàlimnos conserva un’atmosfera più genuina essendo una destinazione meno affollata: anche qui, sul porto del capoluogo Pothià, si affacciano il municipio ed altri edifici di epoca italiana dalle caratteristiche cupole orientaleggianti.

Ex Municipio, Pothia

Ex municipio, Pothia

Mio padre ricordava che la pesca delle spugne un tempo si praticava anche a Coo: i giovani che volevano sposarsi dovevano dimostrare di essere capaci di rimanere a lungo sott’acqua per essere in grado di pescarle e, a causa di ciò, molti restavano paralizzati per le embolie. Tale attività tradizionale ancora non si è del tutto estinta e nell’antico negozio di Papachatzis ancora si può assistere alla lavorazione delle spugne e seguire le spiegazioni da parte del proprietario, in perfetto italiano, sulla loro differente qualità.

Papachatzis
 
Molto interessante il Museo Archeologico, non solo per l’eccellente esposizione, ma anche per l’arredamento interno dell’antica villa ottocentesca che lo ospita, appartenuta ad un ricco commerciante.

Imbarcando la macchina sul traghetto, è possibile accedere anche alle spiagge della costa occidentale di Kàlimnos tra cui Massouri, estremamente piacevole con un’isola di fronte e simpatici locali e ristoranti che accolgono una giovane clientela greca.

Una vacanza a Kos vale assolutamente la pena, anche per immergersi in una Grecia diversa dove i legami storici con il nostro Paese sono ancora visibili... forse questo dovrebbe essere uno degli aspetti che i visitatori italiani dovrebbero notare ed apprezzare maggiormente.



Prologo: Il mio diario di viaggio a Coo risale al mese di luglio del 2009. Allora mio padre era ancora in vita, portavo con me le sue vecchie foto per entrare in contatto con la gente e per raccogliere le testimonianze del passato. Anche lui, nell’ottobre del 1992 era tornato nell’isola assieme ai pochissimi reduci sopravvissuti per inaugurare una lapide commemorativa dei commilitoni trucidati dai tedeschi e che oggi si trova esposta nel cimitero cattolico della città.
 
Coo, 10 ottobre 1992
 

Lo scorso mese di febbraio papà mi ha lasciato, non ho mai mancato di mostrargli quelle foto anche nei suoi ultimi giorni, tra cui quella che lo ritraeva sulla spiaggia di Kardamena nel 1940, che allora non era frequentata da giovani ubriachi ma dalle ronde notturne che intendevano prevenire possibili sbarchi nemici… di tanto in tanto, emergevano le tartarughe marine per deporre le uova, che però venivano raccolte dai giovanissimi soldati per sfamarsi… tanti ricordi sono andati via con lui e ciò che ne resta sono le brevi testimonianze che la mia memoria riesce a disseppellire.

Coo, Cardamena 1940


Sfogliando gli album di fotografie che negli ultimi anni si era dedicato a riempire, sono commuoventi quelle che aveva scattato nel 1992 ad Antimachia assieme ad un’anziana donna di nome Sevasti, la bambina di 2 anni che correva dietro ai soldati per chiedere le caramelle.
 
Sevasti
 

Peccato non aver rintracciato quelle foto all’epoca del mio viaggio…

martedì 14 ottobre 2014

DIROTTA SU ATENE - Una vacanza a Skopelos tra pioggia e zanzare

di Riccardo Riva (Strange62)



Ad aprile prenotiamo, con la Karambola/Alpitour, una settimana a Skopelos e tra le varie proposte la scelta cade sull’Hotel Afrodite a Panormos ma nonostante le numerose recensioni positive trovate in rete la scelta non si rivelerà tra le migliori.


5/9/14 (venerdi…)

Finalmente si parte!
L’appuntamento alla Malpensa è per le 4,45 quindi partiamo da casa alle 3,00 e in poco più di un’ora siamo al parcheggio dove lasciamo l’auto e con la navetta ci portano al terminal; siamo in anticipo ma i check-in sono già aperti e così imbarchiamo subito i bagagli e poi andiamo a fare colazione.
L’imbarco è in perfetto orario ma poi iniziano i problemi: manca un membro dell’equipaggio e bisogna aspettare che arrivi il sostituto, poi un persona si sente male e viene fatta sbarcare…
Risolti gli intoppi, sono ormai le 7,30, si può decollare ma il bello deve ancora venire.
 
- Il comandante informa che tra poco atterreremo a Skiathos, il tempo a terra è buono e la temperatura…
 
- Evvai !!!
 
- Il comandante informa che siamo costretti a dirottare su Atene in quanto a Skiathos è appena piovuto ed il peso dell’aereo è tale da non consentirci di operare in sicurezza l’atterraggio, in quanto la pista è molto corta…e si rischia di cadere in mare!
 
- Noooo! Il morale scivola sotto la suola delle scarpe (….tra l’altro riflettiamo che è venerdi: mai partire di venerdi).
 
Atterriamo ad Atene con un mucchio di interrogativi per la testa: ci faranno scendere o rimarremo sull’aereo? Quanto resteremo ad Atene? Arriveremo in tempo a Skiathos per il traghetto?
Naturalmente nessuno crede alla storia della pista bagnata ma di spiegazioni più plausibili non se trovano…
Intanto ci dicono di restare in aereo, che faranno rifornimento e che appena riceveranno l’ok da Skiathos ripartiremo…
 
Incredibilmente, poco dopo le 12 ripartiamo e in breve atterriamo a Skiathos; il sole splende, la pista è asciutta e solo qualche rara pozzanghera fa pensare che sia effettivamente piovuto…
Ritiriamo i bagagli usciamo e saliamo sull’autobus della Karambola/Alpitour dove ci consegnano i biglietti per l’aliscafo delle 14,25, poi ci portano al porto e lì ci scaricano.
 
Fa caldo, apriamo i bagagli e ci vestiamo in modo più consono poi cerchiamo il punto d’imbarco ed attendiamo l’aliscafo che in circa 45 minuti ci porterà a Skopelos Town. Quando arriviamo troviamo ad attenderci una ragazza della Dolphins of Skopelos (agenzia corrispondente in loco), che parla solo inglese e ci dice di aspettare che il pulmino prima porterà a destinazione coloro che si fermano in Town poi noi.
 
L’attesa è breve, l’autista ha una guida “sportiva” ed in un attimo siamo a Panormos all’Hotel Afrodite. Prendiamo la camera e disfiamo i bagagli; il primo impatto non è dei migliori: il frigo non funziona, la tv non è che si veda bene… la doccia perde ed ha solo una tendina e quando ti lavi va acqua ovunque…
 
Usciamo a fare un giro: sui diari che abbiamo letto dicevano che ci sono due market ma il secondo non lo troveremo mai. Idem per il noleggio auto/moto: solo uno di fronte al market e non ha quello che cerchiamo… Torniamo in stanza e ci prepariamo per la cena e andiamo da Rigas dove ceniamo
bene spendendo 28 euro.
 
Panormos è attraversato dalla strada che collega Skopelos Town (d’ora in poi solo Town) con Glossa e non è neppure illuminata… difficile fare due passi dopo cena… all’interno solo stradine sterrate e buie che portano ai vari hotel, studios, case…
Siamo stanchissimi e andiamo a dormire.




6/9/14 (sabato)

Ci svegliamo alle sette massacrati dalle zanzare, troviamo in un cassetto la macchinetta con una piastrina ormai esaurita… chiediamo alla reception se ne hanno di nuove e ce ne danno una dozzina; non ne avanzeremo nessuna.
Ha piovuto tutta notte e continua a piovere; facciamo colazione: altra delusione: nessuna traccia delle ottime e abbondanti colazioni citate in rete… Finiremo col mangiare pane, yogurt e miele (per le prossime colazioni ci compriamo i biscotti).
Sembra che la pioggia stia smettendo; prepariamo lo zainetto ed usciamo per prendere il bus delle 10,20 per la Town; esce il sole e fa caldissimo. Arriva il bus dalla Town e ne scendono tre torinesi che incontreremo spesso nei prossimi giorni e ci dicono che ieri, effettivamente, c’è stato un diluvio…
Il nostro bus è in ritardo di 20 minuti… eccolo che arriva ma si ferma poco prima ad un bar, scende il bigliettaio e risale con dei panini… il biglietto viene 2,50 euro e l’autista guida pianissimo e mangia il panino…Facciamo una strada diversa da ieri e passiamo da Agnodas e Stafilos, poco dopo le 11 siamo in Town; la giornata promette bene e ci dedichiamo alla visita della Chora : stupenda!
Per cena andiamo: Da Gianni (sulla strada direzione Glossa) e così faremmo per tutte le altre sere.
 
Skopelos Town : La Chora
 

7/9/14 (domenica)
Ha piovuto tutta notte e continua a piovere; “facciamo colazione” e aspettiamo che smetta…
Partiamo muniti di cerata, per il giro dei monasteri sotto un cielo nuvoloso, prima tappa:
MONASTERO della PANAGIA EVANGELISTRIA o Monastero della Annunciazione.
monastero Panagia Evamgelistria -interno
 
Dopo l’Hotel Aegeon si trova un bivio, a destra si sale verso i monasteri della Metamorfosi, Agia Varvara e San Giovanni Battista, mentre prendendo a sinistra la strada si fa ben presto ripida sterrata e piena di buche, lo scooter va ma Monica preferisce scendere e farsi a piedi i tratti più brutti. Arriviamo al monastero e pioviggina, il tempo di entrare e diluvia! Troviamo riparo in un locale dove è allestita una mostra e lì aspettiamo che smetta.
Ridiscendiamo fino al bivio e proseguiamo su strada asfaltata fino a Monastero della Metamorfosis Sotiros o Monastero della Trasfigurazione del Cristo Salvatore.
 
 
Monastero della Trasfigurazione del Cristo Salvatore
 
L’accoglienza non è delle migliori e dopo qualche foto ce ne andiamo e continuiamo per il Monastero di Agia Varvara. La strada ritorna sterrata ma procediamo senza problemi, parcheggiamo ma il monastero é chiuso.
 
 
Agia Varvara

 
Raggiungiamo a piedi il Monastero di San Giovanni che dista pochi passi; qui l’accoglienza è buona e la suora che troviamo parla italiano, ci offre acqua da bere e dei dolcetti alle rose tipici del luogo, ci apre la chiesetta e ci dice che Varvara è chiuso dal 1 settembre. Intanto è uscito il sole.
 
Monastero di San Giovanni
 
 



Indicazioni
 
 
 
 
La strada sterrata prosegue per altri monasteri ma qui sarebbe meglio un quad oppure, avendo tempo, a piedi (avevo letto che serve circa un’ora); lasciamo perdere e ritorniamo verso la Town; riprende a piovigginare… Andiamo a pranzare da Ta Kimata. Spesa 20 euro. Facciamo due passi tra i vicoli della Chora poi torniamo in hotel; stiamo un attimo in piscina perché il cielo promette pioggia ed infatti…
Cena da Gianni.
 
 
 

 
 
 
8/9/14 (lunedì)

Temporali notturni e continua a piovere; facciamo colazione e aspettiamo che smetta…
Ci dirigiamo a nord verso Agios Ioannis sto Kastri luogo reso celebre dal film “Mamma mia”.
Il posto è stupendo e saliamo la ripida scalinata e senza problemi (non fa caldo ed è ancora nuvoloso…) e la vista è una meraviglia!
 
Agios Ioannis sto Kastri
 
 
Agios Ioannis sto Kastri
 
 

Restiamo per un po’ a goderci il luogo e quando esce il sole i colori ed il panorama cambiano totalmente e diventa ancora più bello di prima.
Arriva una barca stipata all’inverosimile… certamente qualche tour organizzato…
Scendiamo e andiamo verso la spiaggetta (attrezzata con ombrelloni e lettini) ma quelli del tour stanno sbarcando… Riprendiamo lo scooter e andiamo prima a Loutraki (nulla di che) e poi Glossa (meglio) e pranziamo da Aypa (nella piazza della chiesa) con insalata greca e degli ottimi calamari (spesa 20,20 euro con acqua e birra).
 
Glossa, piazza e taverna
 
Di nuovo in sella: si va alla spiaggia di Armenopetra.


Armenopetra

La strada scende ripidissima, sterrata o con tratti asfalto/cemento, con buche/pozzanghere ma ci arriviamo senza problemi. Spiaggia tranquilla e poco frequentata sarebbe bella ma la troviamo invasa dalle alghe secche e questa è una cosa che personalmente non sopporto. Ci stiamo un paio d’ore poi torniamo alla base.
Cena da Gianni.
 
 

9/914 (martedì)

Temporali notturni ma stamattina non piove; facciamo colazione e partiamo alla volta della spiaggia di Kastani: super attrezzata con ombrelloni, lettini, bar, gazebo…

Kastani
 
segnaletica
Breve sosta poi andiamo a sgranchirci le gambe a Kato Klima. Avevamo visto in precedenza un sentiero pedonale (ci sono, sparsi per l’isola, dei cartelli gialli con la scritta Path seguito dalla lettera “T” e da un numero, in questo caso il “4” che arriva fino a Loutraki) che sembra portare in paese…
 
In realtà passa tra alcune case (parecchie diroccate altre rimesse a nuovo, probabilmente studios) poi sale fino ad una chiesetta e da qui prosegue a sinistra per Loutraki, ma noi scegliamo di risalire a destra tra gli ulivi fino a ritrovare la strada asfaltata per Glossa da dove ritorniamo allo scooter. Una delusione.
Direzione Elios Klima alla ricerca della Taverna O Vaggelis… Le indicazioni dicono: vicino alla chiesa ma, passando in moto, non la vediamo, facciamo il giro del paese e parcheggiamo sul lungomare, dei volantini dicono: a 30 metri… niente…chiediamo ad un passante e quando riusciamo a farci capire ce la indica…l’insegna è in greco e dice tutt’altro ma potrebbe anche essere solo che noi ci aspettavamo una piccola taverna e questo posto è l’opposto… Vabbè, ormai siamo qui, proviamo… anche sul menù la scritta è solo in greco e hanno poche cose… ordiniamo insalata greca e calamari; le cipolle nell’insalata pizzicano parecchio e i calamari più abbondanti ma anche più pesanti di quelli del giorno prima… Per cercare di risolvere il mistero del nome della taverna chiedo al cameriere se hanno il WiFi… risponde di si e prima di darmi la password mi indica di selezionare sullo smartphone la scritta : “O Vaggelis”: è lui!
Terminato il pranzo ci rechiamo alla vicina spiaggia e per la prima ed unica volta prendiamo lettini ed ombrellone per 5 euro.
Sulla strada del ritorno breve sosta a Milià; al bar in fondo alla spiaggia ci chiedono 5 euro per due gelati …
Cena da Gianni.
 
 
Milià beach
 




10/9/14 (mercoledì)

Stanotte non ha piovuto e la giornata è stupenda !
Ritorniamo a nord alla ricerca della spiaggia di Perivoliou / Perivoli. Lungo la strada facciamo una deviazione per la chiesetta di Agia Triada (solitaria e con una vista stupenda) e una breve sosta al Monastero Agia Taxiarchon (abbandonato ma nella chiesina c’è una candela accesa…) e poi eccoci a Perivoli: meravigliosa!!!
 
Agia Triada


Selvaggia e deserta anche se poco dopo di noi arrivano altre due persone ma ci “prendiamo” una caletta a testa e così stiamo entrambi in totale tranquillità e relax.
 
Perivoli Beach

Perivoli Beach

Perivoli Beach

Perivoli Beach
 
Verso mezzogiorno, molto a malincuore (ma ritornando allo scooter incontriamo alcune persone che Stanno scendendo in spiaggia e ciò mitiga un po’), lasciamo questo paradiso con l’intento di andare a vedere la vicina Chondrogiorgi ma la sterrata che conduce alla spiaggia presenta subito delle buche infangate dalle recenti e numerose piogge e così decidiamo di non rischiare, anche perché non ci siamo portati da mangiare e poco da bere e quindi torniamo a Glossa, da Aypa, per il pranzo.
Nel pomeriggio lunga tappa fino ad Agnodas ma è piccola e affollata e così torniamo a Limnonari.
Cena da Gianni.



11/9/14 (giovedì)

Giornata stupenda, peccato sia l’ultima.
Partenza alle nove dopo la colazione; oggi si va ancora a nord alla spiaggia di Glisteri: dalla strada che collega Panormos con la città deviamo subito dopo Ditropo direzione Ananias (e Sendoukia sito archeologico che forse, avendo tempo, varrebbe la pena di visitare…) dopo qualche km giriamo a destra e dopo 2 km a sinistra. Dopo poco si scorge dall’alto il porto e la città di Skopelos e successivamente la spiaggia di Glifoneri e Cape Tripiti.. Scesi un po’ di quota si va a sinistra e poi si segue indicazione per Glisteri beach.


Glisteri beach

Glisteri beach
 
Spiaggia quasi deserta e con il mare che pare una piscina. La taverna è chiusa ed un cartello che dice che si sono trasferiti in Town, al vecchio porto( The Kyratso’s Kitchen). Restiamo qualche ora e quando comincia ad “animarsi” smammiamo ed andiamo a Glifoneri: anche qui un mare stupendo e visto il caldo un bagno è d’obbligo!

 
Glifoneri beach
 
L’idea era di andare in Town per il pranzo ma visto che qui c’è una taverna (Glifoneri) cambiamo idea: insalata greca e souvlaki, acqua, birra, spesa 20,70 euro.
Andiamo in Town e passiamo dalla Dolphins of Skopelos per ritirare i biglietti per il traghetto di domani e qui amara sorpresa : il traghetto partirà alle sette e la partenza dall’hotel è fissata per le 5,50 per poi stare a Skiathos fino alle 14,30…
Andiamo in centro per gli ultimi acquisti quindi riconsegnamo lo scooter ed in bus torniamo in hotel e poi alla spiaggia di Panormos per l’ultimo sole.
Cena da Gianni e poi a letto presto.


Tramonto a Panormos




12/9/14 (venerdì)

Sveglia alle 5,15, chiudiamo i bagagli e scendiamo; strano che con tutto il trambusto che abbiamo sentito non ci sia nessuno… alla Dolphins of Skopelos non hanno precisato se ci sarebbero venuti a prende in hotel oppure… Fortunatamente l’albergatore è sveglio e ci fa capire che il bus ci aspetta in strada e così è. Il bus fa una fermata ad Agnodas dove scendono quasi tutti, poi alcune fermate lungo la strada dove salgono altre persone ed infine, alle 6,40, siamo al porto.


Skopelos Town


C’è un sacco di gente e alle sette arriva l’aliscafo dell’andata ma non è lui e dobbiamo attendere il prossimo che arriva dopo pochi minuti. Il mare è una tavola e in breve, con una tappa a Loutraki, verso le otto, arriviamo a Skiathos. Comincia già a far caldo… come ci è stato detto l’arrivo portiamo i bagagli al bar Sollevante che ce li terrà in custodia fino alla partenza; c’è un sacco di altra gente (non italiani); prendiamo un cappuccino ed una spremuta per la “modica” cifra di 7,50 euro.
Prendiamo una cartina al car rental vicino al bar ed andiamo a zonzo per la città…
 
 
Skiathos Town
 
Posti dove mangiare non ne mancano di certo ma vista la fregatura della colazione ci prendiamo un paio di panini al market e stop.
Pian piano le ore passano… torniamo a prenderci i bagagli, ci sistemiamo per il viaggio e, come ci è stato detto, andiamo alla cabina gialla all’entrata del porto… dopo pochi minuti ci chiama l’incaricato e ci dice che ci sta aspettando al Sollevante…
All’aeroporto c’è un gran caos ma un passo alla volta facciamo il check-in e poi andiamo agli imbarchi: non c’è aria condizionata e fa un caldo bestiale, un vero forno, un delirio totale, qualcuno si sente male..
Finalmente arriva il momento dell’imbarco così riusciamo a trovare un po’ di refrigerio…
Volo di ritorno senza problemi; ritirati i bagagli chiamiamo il parcheggio che ci venga a prendere con la navetta; prendiamo la macchina e torniamo a casa trovando parecchio traffico.
Arrivati a casa ci concediamo una pizza; vacanza finita, restano i ricordi, le foto, ed il film “Mamma Mia” che ci andremo a rivedere.



Riccardo e Monica
 


Spiagge:
Limnonari : sabbia e ciottoli, attrezzata con ombrelloni, lettini, taverne, parcheggio.
Armenopetra: “ciottoli piccoli”, solitaria e selvaggia, parcheggio, peccato le alghe…
Kastani: “ciottoli piccoli”, super attrezzata…
Elios Klima: ciottoli, attrezzata con ombrelloni, lettini, taverne, parcheggio
Milià: “ciottoli piccoli”, attrezzata con ombrelloni, lettini, taverne, parcheggio.
Perivoli: Fantastica, solitaria, selvaggia, portatevi da mangiare perché in settembre non c’è nulla e non vorrete più andarvene…ciottoli/“ciottoli piccoli”; parcheggio.
Agnodas: piccola e affollata, attrezzata con ombrelloni, lettini, taverne.

Glisteri: ciottoli, non c’è più nulla e la taverna si è trasferita, parcheggio.

Glifoneri: ciottoli, attrezzata con ombrelloni, lettini, taverne, poco parcheggio…




Ristoranti:

Rigas: Panormos: buono/ottimo, spesa 28,50

Klimataria : Town, porto vecchio, buono/ottimo, spesa 22,50

Gianni: Panormos, buono/ottimo, ci siamo stati 6 sere, spesa media : 23,35

Ta Klimata : Town, porto vecchio, buono, spesa 20

Aypa: Glossa in piazza, buono/ottimo, spesa 20

O Vaggelis (ΒΑΓΓΕΛΗΣ in greco !), Neo Klima, buono, spesa 15,50

Glifoneri Beach, buono, spesa 20,70

Quasi sempre tutti offrono la frutta o il dolce a fine pasto (fantastico quello di Gianni: yogurt greco con uva “sciroppata”…).




Spese :

Pacchetto volo + hotel B&B + transfer da/per l’aeroporto + traghetto = € 1240

Noleggio moto per una settimana = € 60

Benzina = €18,50

Pranzi e cene = € 300

Varie = € 190,50

Totale = € 1809




Considerazioni.

Terza volta in Grecia con Karambola/Alpitour e certamente l’ultima. Le volte precedenti cambiavano continuamente l’operativo dei voli però, almeno, c’era uno straccio di assistenza (non che non sappiamo cavarcela da soli ma visto che dovrebbe essere compresa nel prezzo…) questa volta invece tutto il contrario.

Per il resto: sbagliato periodo (vabbè, non si può sapere in anticipo come sarà il tempo ma forse più a sud sarebbe andata meglio…) sbagliato posto (meglio alloggiare a Skopelos Town che a Panormos; almeno per i nostri gusti.) sbagliato hotel ( ci siamo fidati dei pareri in rete; come abbiamo fatto le altre volte dove invece ci siamo trovati benissimo).
Non resta che far tesoro dell’esperienza e la prossima volta, se ci sarà, andrà meglio.
Per il resto: abbiamo visto cose che ci sono piaciute molto ed altre meno ma questione di gusti.




Varie:

Molte spiagge (gran parte) sono di ciottoli piccoli/medi/grossi per cui sarebbero utili le scarpette; noi non le avevamo portate (e per questo abbiamo rinunciato alla spiaggia di Hovolo) ma sarebbe meglio averle.




Buon viaggio !